Il 2025 ha rappresentato un punto di svolta per l’elettrificazione industriale. Le fiere Bauma, IVT Expo e GIS Expo — tre appuntamenti chiave per costruttori, integratori e operatori del settore — hanno mostrato in modo chiaro che la transizione elettrica è entrata in una fase di pieno consolidamento. Per Flash Battery, che ha partecipato a tutti e tre gli eventi, l’anno ha offerto una fotografia precisa di ciò che sta accadendo nella filiera: non ci si chiede più se elettrificare, ma come farlo in modo efficiente, sicuro e sostenibile.

Dai numerosi confronti avuti con OEM, system integrator e utilizzatori, l’azienda ha identificato tre direttrici fondamentali che stanno plasmando il futuro dell’elettrificazione industriale: l’affermazione della chimica LFP come standard, la necessità di superare miti ancora radicati sull’elettrico e la crescente importanza della collaborazione lungo tutta la filiera.

LFP: la chimica di riferimento secondo Flash Battery

La prima grande tendenza evidenziata nel 2025 è la definitiva affermazione della chimica LFP (litio-ferro-fosfato) come soluzione di riferimento per applicazioni industriali. Secondo l’azienda, si tratta di una trasformazione non solo tecnica, ma strategica. I dati della IEA mostrano che nel 2024 le celle LFP hanno superato il 55% della produzione mondiale destinata all’elettrico, confermando un trend guidato da stabilità, sicurezza e costi più competitivi.

Come sottolinea Marco Righi, CEO dell’azienda, l’LFP è passata in pochissimi anni da tecnologia “di passaggio” a pilastro dell’elettrificazione industriale. I nuovi sviluppi — dalle celle ad alta densità alle architetture modulari più integrate — permettono oggi di elettrificare anche macchine heavy-duty, garantendo prestazioni costanti, lunga durata e totale coerenza con i requisiti di sostenibilità e tracciabilità richiesti dal mercato europeo.

Superare i falsi miti: la sfida culturale

Per Flash Battery, la tecnologia è già pronta. A non esserlo sempre è la percezione. Durante gli incontri del 2025 sono emersi tre miti ancora radicati che rallentano la diffusione dell’elettrificazione: l’idea che le batterie prendano facilmente fuoco, che durino pochi anni e che manchino infrastrutture adeguate.

La realtà è diversa: la chimica LFP ha una stabilità termica nettamente superiore ad altre chimiche; le batterie industriali superano i 10 anni di vita e i 4.000 cicli; mentre la rete di ricarica europea è cresciuta del 42% nel 2024. Per Flash Battery, la chiave è la trasparenza: raccontare casi applicativi, condividere dati reali e dimostrare con evidenze oggettive che l’elettrico industriale è già competitivo, sicuro e affidabile.

Una filiera che cresce insieme: competenze e co-progettazione

La visione dell’azienda mette al centro un principio chiave: l’elettrificazione non è una corsa individuale. Richiede competenze nuove, collaborazione e una condivisione anticipata dei requisiti progettuali. Dalla progettazione elettronica ai sistemi di diagnostica, fino alla manutenzione predittiva, la transizione richiede know-how che va costruito insieme.

In questo contesto, il ruolo delle piattaforme di monitoraggio remoto — come il Flash Data Center — diventa strategico per ridurre fermo macchina, migliorare affidabilità e ottimizzare la vita utile delle batterie attraverso analisi predittive basate su big data.

Verso il 2026: Flash Battery vuole continuità, collaborazione e innovazione

Guardando al 2026, Flash Battery vede un settore maturo, orientato alla continuità e al co-sviluppo tra produttori di batterie e costruttori di macchine. LFP evoluta, intelligenza artificiale e nuove tecnologie come il sodio-ione guideranno la prossima fase di crescita, mentre la sostenibilità diventerà un prerequisito industriale.
Per l’azienda, il futuro dell’elettrificazione passa da un equilibrio tra tecnologia, persone e responsabilità condivisa.

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