È ufficiale, i pettegolezzi suggerivano da tempo che la divisione off-highway di Dana sarebbe finita sotto il controllo di Allison, con una vistosa ricaduta sui plessi industriali che Dana controlla in Italia. Almeno dal crepuscolo dell’anno scorso, quando R. Bruce McDonald si è insediato al vertice di Dana, con il preciso mandato di gestire la cessione delle attività dedicate alle applicazioni mobili industriali.

Se Dana in Italia è già tutto questo, cosa potrà diventare sotto la guida di Allison?

Si apre un capitolo intrigante, al netto delle valutazioni sulle possibili ottimizzazioni, in considerazione del radicamento di Dana in Italia e della solidità finanziaria e della reputazione di Allison (trovate in questo link la chiacchierata con Simone Pace, area sales manager Italia di Allison Transmission). Prematura qualsiasi ipotesi sugli sviluppi, non possiamo però esimerci dal fare il punto in vista delle integrazioni di prodotto e delle sinergie su larga scala. Nel 2020 organizzammo un’ampia panoramica in seguito alla campagna acquisti di Dana in Italia. Cinque anni fa, quando Allison vestiva i panni di una concorrente radicata nello stradale, il rapporto tra Dana e l’Italia procedeva con un moltiplicatore quasi ‘algoritmico’. Gli originari quattro stabilimenti erano diventati diciotto, eredità dell’internalizzazione di SME, Brevini e Graziano. Gli assali off-highway sviluppati e prodotti ad Arco, Rovereto e ComoCrescentino come sede principale per la produzione di semiassi. I riduttori epicicloidali a Reggio Emilia; i motori elettrici e i controlli ad Arzignano; le trasmissioni Graziano, gli ingranaggi ad alte prestazioni e le soluzioni di trasmissione del moto sono progettate e prodotte a Torino. Infine, a Rovereto è dislocato il Centro Tecnologico Meccatronico, che si concentra sulle attività di ingegneria avanzata a livello globale.

Quel che sappiamo dell’operazione

Verosimilmente benedetta dall’amministrazione Trump, la transazione si aggira intorno ai 2,7 miliardi di dollari. Nei cantieri Allison non sarà più rappresentata esclusivamente dai camion. Questa acquisizione è in linea con le priorità strategiche di Indianapolis di espandersi nei mercati emergenti, spingendo sulla continua attualizzazione dell’input tecnologico, nella prospettiva di ottenere risultati finanziari solidi. Il settore off-highway di Dana è presente in oltre 25 paesi e si affida a circa 11.000 risorse. Allison avvierà un processo di transizione e integrazione di Dana, quindi pure in Italia. L’acquisizione del settore off-highway dovrebbe avere un effetto immediato sull’utile diluito per azione di Allison e generare sinergie annuali pari a circa 120 milioni di dollari. L’acquisizione è stata approvata dai consigli di amministrazione di entrambe le società e dovrebbe concludersi alla fine del quarto trimestre del 2025, in attesa delle consuete approvazioni normative.

allison dana italia

Parola a David Graziosi e Bruce McDonald

«Questa acquisizione rappresenta un punto di svolta epocale nel nostro impegno di fornire ai nostri clienti attuali e futuri soluzioni di propulsione e trasmissione in grado di migliorare il modo in cui funziona il mondo», ha dichiarato David Graziosi, Presidente e Ceo di Allison Transmission. «Siamo impazienti di sfruttare questo momento storico per offrire maggiore valore ai nostri azionisti in tutto il mondo».

«Da molto tempo la divisione off-highway di Dana s’impegna a offrire soluzioni innovative per le applicazioni off-highway e siamo sicuri che sotto la proprietà di Allison, la squadra disporrà degli strumenti giusti per proseguire questo percorso», ha dichiarato R. Bruce McDonald, Presidente e Ceo di Dana. «Questo accordo rappresenta un’opportunità strategica di consolidare il successo a lungo termine dell’azienda, consentendo a Dana di concentrarsi sulle nostre priorità fondamentali. Non vediamo l’ora di veder prosperare la divisione off-highway sotto la leadership di Allison».

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