Bel traguardo per la filiera italiana degli oli minerali usati, guidata dal consorzio Conou, che con il 100% della raccolta e oltre il 98% di rigenerazione conferma il proprio ruolo di leader all’interno del mercato UE, dove la media si attesta attorno al 61%.

Il Rapporto di Sostenibilità 2024 di Conou, sottolinea anche la crescita delle quantità raccolte: 188mila tonnellate contro le 183mila del 2023, nonostante il calo del 2% del mercato complessivo.
La filiera Conou, composta da 58 concessionari e 2 Imprese di rigenerazione, permette la trasformazione di un rifiuto pericoloso in nuove basi lubrificanti di qualità, riducendo così al minimo il ricorso a termodistruzione e combustione. Sul fronte economico-sociale, nel 2024 questo sistema ha generato un impatto diretto di oltre 73,4 milioni di euro, occupando più di 1.850 persone.

Oli minerali usati, le parole del Presidente di Conou

La nostra attività di garanti sulla filiera è ispirata a principi di qualità, equità, controllo e fiducia“, ha detto il Presidente del Conou Riccardo Piunti. Lo stesso Piunti, ha poi aggiunto: “Al centro c’è la qualità: prestiamo grande attenzione alla gestione e alla qualità del rifiuto in entrata, ci atteniamo a standard ben precisi per l’olio rigenerato in uscita che deve essere equivalente a quello di prima produzione petrolifera. Tutto ciò continua a destare grande interesse da parte di Paesi sia europei che extraeuropei”.

Piunti ha poi voluto sottolineare la natura indipendente del consorzio: “Siamo un consorzio indipendente e senza fine di lucro, la cui raccolta non richiede contributi pubblici ma utilizza risorse dei soli soggetti consorziati grazie al principio di Responsabilità Estesa del Produttore”.

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