Grande è il caos sotto il cielo, quindi la situazione è ottima!». Abbiamo appiccicato questa celeberrima citazione del grande timoniere al prismatico caso dell’idrogeno. Tirato in ballo a volte come Mr Hyde, talvolta come Dr Jeckyll. Ci ricorda la bella di Torriglia, che tutti la vogliono, ma nessuno se la piglia. Indicato come il vettore (qual è, a tutti gli effetti) della rivoluzione verde, è però contestato per la scarsa efficienza. Per produrlo occorre tanta, troppa, energia.

È quanto emerge dal finale della puntata di Presa Diretta, a cura di Riccardo Iacona, intitolata “La scossa elettrica”. Eurac Research ha condotto uno studio, che trovate su queste pagine, secondo il quale gli autobus a batteria sono decisamente più convenienti dei loro omologhi a celle a combustibile. I costi sono rispettivamente di 0,55 euro/km e 1,27 euro/km.

Eppure c’è chi addirittura rilancia con una variante ancora meno efficiente, nel bilancio complessivo wheel-to-well: il motore a combustione interna. Combustione, però, di idrogeno. Stiamo parlando di Cummins, che al recente Busworld di Bruxelles ha caldeggiato le quotazioni del suo B6.7H. Ashley Watton, Direttore Bus Business Europe di Cummins, ha commentato: «La presentazione del B6.7H al Busworld è la testimonianza della nostra capacità di fornire agli Oem del settore autobus una gamma di opzioni di alimentazione sostenibile per tutti i cicli di lavoro. La tecnologia di combustione snella del motore B6.7H fornisce energia a zero emissioni di carbonio per sostenere le strategie di decarbonizzazione dei nostri clienti. Inoltre, è veloce da rifornire e presenta vantaggi significativi in termini di autonomia per le operazioni a lunga distanza, come il trasporto interurbano in autobus».

Insomma, siamo alle solite: dove volete posizionare la soglia temporale della transizione? Per agire rapidamente occorrono soluzioni “prêt-à-porter”. E pure Toyota, nonostante qualche mugugno, e le critiche espresse dal Renewable Energy Institute alle politiche energetiche del Giappone, ha affiancato alla Mirai una Corolla con termico a idrogeno, che ha disputato il campionato giapponese endurance. I taxisti sembrano gradire la Mirai e, tornando agli autobus, dopo la piattaforma con Caetano, Toyota fornirà la driveline a idrogeno anche a Daimler e Menarini.

In primo piano

Articoli correlati

Deutz, i risultati del primo trimestre del 2024

“Come risulta evidente dai nostri dati del primo trimestre, il contesto economico decisamente più debole comincia a farsi sentire anche su di noi. La buona notizia è che siamo molto più robusti di prima”, afferma Sebastian C. Schulte, Ceo di Deutz.