Si scrive Tour d’Europe, si pronuncia Enilive
Enilive partecipa al Tour d’Europe per sostenere il ruolo dell'Hvo nella transizione energetica nel segno della neutralità tecnologica

Si è da poco conclusa la tappa milanese del Tour d’Europe di Enilive al Palazzo della Regione Lombardia. I prossimi appuntamenti sono previsti giovedì 5 giugno a Roma e presso le due bioraffinerie di Gela e Venezia, martedì 10 giugno e giovedì 19 giugno.
La parola d’ordine di Enilive? Tracciabilità
C’è uno spettro che aleggia nelle stanze dei carburanti alternativi ed è quello evocato dalla BBC, che ha messo alla berlina le forniture di olio idrogenato nel Regno Unito. Andrea Di Stefano, responsabile affari regolatori e market design di Enilive ha esorcizzato questo spettro, enfatizzando due concetti: la tracciabilità delle materie prime e il conferimento di biomasse (concedeteci un termine generico) non in competizione con la catena alimentare. Questo presupposto si concilia con quello della neutralità tecnologica e sottintende una “tirata d’orecchie” alla Commissione Europea, che ha derubricato questo dogma della transizione. È quanto emerso dall’intervento di Roberto Vavassori, presidente di Anfia e, più in filigrana, da quello di Gabriele Aimone, media relations e governmental affairs di Bosch. Dal colosso tedesco, quantomai multitasking (in termini di devozione alle variabili energetiche), arrivano ulteriori rassicurazioni sulla genuinità delle biomasse selezionate per l’Hvo. Interviene in soccorso il Digital Fuel Twin della stessa Bosch, capace di certificare la provenienza dei biocarburanti, attraverso il tracciamento digitale della filiera. Come dire, un pedigree delle risorse a prova di cloud.
E il gran finale del Tour d’Europe?
Tra le tappe dei veicoli del Tour d’Europe, anche alcune delle oltre 1.300 stazioni di servizio Enilive che erogano HVOlution (Hvo in purezza) in Europa, oltre alle bioraffinerie di Porto Marghera, a Venezia, e di Gela, in Sicilia, dove questo biocarburante è prodotto. Il Tour d’Europe taglierà il traguardo con un evento istituzionale che si terrà il 24 giugno a Bruxelles, in occasione del quale sarà pubblicato un rapporto che mostrerà il potenziale climatico immediato dei carburanti rinnovabili e l’efficacia del Digital Fuel Twin (DFT), il software Bosch di cui abbiamo fatto cenno, che equipaggia le auto e i camion del Tour d’Europe. Insieme a Enilive, al progetto Tour d’Europe partecipano anche AVIA, BMW, Bosch, Collective du Bioéthanol, DAF Trucks, , EBB, ePURE, EWABA, FuelsEurope, Honda, Hyundai, IRU, IVECO, Moeve, Neste, PRIO, Repsol, TJA, Transportes Aguieira, University Darmstadt, University Karlsruhe, ViGO bioenergy.

Il commento dell’Ad di Enilive
«Enilive è la società dedicata ai prodotti e ai servizi per la mobilità» ha commentato l’amministratore delegato Stefano Ballista. «I nostri biocarburanti per i veicoli e per l’aviazione sono prodotti prevalentemente da materie prime di scarto e possono contribuire alla decarbonizzazione della mobilità sin da ora e senza necessità di investimenti infrastrutturali. Abbiamo convertito due raffinerie in bioraffinerie, a Porto Marghera e a Gela, e una terza a Livorno sarà operativa dal prossimo anno, e il nostro HVO diesel è oggi disponibile in oltre 1.300 stazioni di servizio. Il Tour d’Europe è un’importante iniziativa che vede la convergenza di istituzioni, associazioni, università e aziende riguardo al ruolo e al contribuito dei biocarburanti in purezza nel percorso di transizione energetica».