La lettera inviata dai governi italiano e tedesco alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sulla revisione del Regolamento CO₂ per autovetture e veicoli commerciali leggeri, riceve il pieno sostegno di FEDERAUTO. Il presidente Massimo Artusi ha espresso “grande apprezzamento e sostanziale condivisione” per l’iniziativa dei ministri Adolfo Urso e Katherina Reiche, in vista delle scadenze di fine anno per il riesame del Regolamento.

FEDERAUTO sulla lettera inviata in tema di revisione Regolamento CO₂

Secondo Artusi, la richiesta di “favorire l’apertura a tecnologie diverse, consentendo l’impiego di carburanti rinnovabili dopo il 2035, anche in motorizzazioni ibride”, rappresenta una posizione “ragionevole e pragmatica”. A differenza della linea basata sulla soluzione unica del full electric, tale approccio “tiene conto dell’andamento reale del mercato e delle esigenze dei consumatori”.

Il presidente di FEDERAUTO ha ricordato come le proposte italiane e tedesche siano “analoghe a quelle contenute nel Position Paper inviato alla Commissione da FEDERAUTO e dall’organizzazione europea dei concessionari, AECDR”.

Artusi ha sottolineato, inoltre, che lo stesso Regolamento europeo prevede agli articoli 14 e 15 la possibilità di una revisione in base alla risposta del mercato rispetto alla scelta mono-tecnologica iniziale della Commissione”. Da qui l’auspicio che Bruxelles “adempia pienamente al mandato ricevuto”, rispettando la scadenza di fine anno e accogliendo le richieste condivise da un numero crescente di Paesi membri.

FEDERAUTO condivide anche la posizione contraria a misure penalizzanti per le flotte aziendali, invitando a evitare acquisti forzosi e insostenibili circoscritti alle sole BEV” e a promuovere invece un rinnovo del parco auto che “valorizzi la riduzione delle emissioni lungo l’intera catena del valore”.

In conclusione, Artusi ha ribadito la necessità di “cancellare le multe alle case costruttrici”, considerandola “una conseguenza naturale della revisione del Regolamento che FEDERAUTO invoca fin dall’inizio di questo dibattito”.

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