Gkn guarda al futuro dell’industria in chiave 4.0, puntando su automazione al servizio del controllo qualità. L’ultima trovata dell’azienda britannica è la collaborazione con il dipartimento di Ingegneria civile e industriale dell’Università di Pisa con l’obiettivo di consentire un salto di qualità (è proprio il caso di dirlo) nella produzione di semiassi destinati al settore automobilistico: basta controllo umano, le verifiche sui prodotti finiti sono vengono affidate all’occhio elettronico. Il progetto, iniziato nella primavera 2016, è giunto a compimento.

A Brunico punta sulle trasmissioni elettriche…

Gkn ha nella componentistica per automotive il suo core business. L’azienda ha “tentacoli” ben sistemati anche nel nostro paese: lo stabilimento altoatesino di Brunico, aperto negli Anni 60, è focalizzato sulla produzione di trasmissioni elettriche e si appresta ad entrare in una fase di ampliamento che terminerà nel 2019. Del resto, il mondo della mobilità si avvia a grandi falcate verso una fase di transizione verso le trazioni “fossil free”, e scommettere sulla componentistica per veicoli elettrici è una scelta pressoché obbligata dal corso degli eventi. Ma Gkn getta lo sguardo oltre lo steccato anche nell’ambito di un progetto ancorato a un componente tradizionale, il semiasse per auto, declinato per l’occasione in una formula altamente informatizzata pensata per evitare il più possibile che dagli stabilimenti escano prodotti difettati.

…in Toscana sul controllo qualità informatizzato

Il risultato del progetto condotto da Gkn e l’università pisana (rappresentata da un gruppo di ricerca composto da una decina di ingegneri industriali con varie specializzazioni tra automazione, gestionale e meccanica) è un innovativo sistema di controllo della qualità di semiassi per automobili. Il sistema di controllo, illustra l’azienda in una nota stampa, sfrutta un algoritmo e cinque telecamere mobili, utilizzando una sorta di “body scanner” per analizzare il pezzo prima della spedizione. Se il prodotto è conforme, il semiasse viene sistemato nell’imballaggio finale diretto al cliente; se invece viene rilevato un difetto di fabbricazione, il pezzo viene identificato con una etichetta e messo a disposizione dell’operatore, che lo controllerà nuovamente.

Gkn, guerra all’errore umano

Il nuovo sistema messo a punto dalle due realtà coltiva l’obiettivo di eliminare il rischio dell’errore umano, insito nel tradizionale meccanismo del controllo qualità affidato ad operatori ad hoc. Il sistema ha già debuttato in dicembre (per diventare autonomo in aprile) su una delle dodici linee di produzione dello stabilimento fiorentino di Gkn, diretto dall’amministratore delegato Cesare Ottavi, che produce semiassi per i veicoli Jeep Renegade e Fiat 500x, realizzando più di 1.500 pezzi al giorno per cella di produzione. Lo stabilimento fiorentino diventa così un modello per gli altri 34 stabilimenti della divisione Driveline, che conta 4,2 miliardi di sterline di ricavi e 28.100 dipendenti.

25 tecnici Gkn coinvolti

«La sfida principale – spiega il professor Michele Lanzetta, che ha formato e coordinato il gruppo di ricerca su impulso del professor Gino Dini – è stata rilevare 43 tipi di errori su 500 pezzi a turno per 3 turni giornalieri, un grado di complessità particolarmente elevato in campo meccanico. Un’ulteriore innovazione è nel tipo di collaborazione che prevede il trasferimento di know-how universitario all’azienda, con cessione del codice sorgente, di tutti i documenti di progetto e perfino un piano di addestramento, che coinvolge ben 25 tecnici Gkn, al fine di rendere l’azienda autonoma per lo sviluppo di futuri sistemi, permettendole di fare un taglia e incolla delle soluzioni già sperimentate sul progetto pilota, quello che presentava le maggiori criticità». «Progressivamente – precisa l’amministratore delegato di Gkn Firenze, Cesare Ottavi – il nuovo sistema sarà esteso a tutte e dodici le linee fiorentine e perfettamente integrato nell’impianto. L’intenzione del gruppo è quella di estenderlo inoltre a tutti gli altri stabilimenti che hanno processi di assemblaggio».

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