Landi Renzo e l’accesso alla CNC
Il CdA di Landi Renzo ha depositato l’istanza di accesso alla composizione negoziata della crisi d’impresa (la CNC)

Il deposito dell’istanza di accesso alla composizione negoziata della crisi d’impresa (la cosiddetta CNC), dimostra la determinazione della Landi Renzo di uscire dall’impasse e rilanciare le ambizioni nella sfera della fornitura di soluzioni tecnologiche incernierate sulle soluzioni gassose. Il Consiglio di Amministrazione ha infatti deliberato in questo senso mercoledì 9 luglio 2025.
La CNC per Landi e un esperto indipendente
Tutto gira intorno alla richiesta di nomina di un esperto indipendente ai sensi degli articoli 12 e seguenti del D.L. 12 gennaio 2019 n. 14 e s.m.i. (il “CCII”), al fine di superare la situazione di temporanea e transitoria tensione finanziaria che sta attraversando la società mediante una negoziazione ordinata del debito bancario e finanziario con l’obiettivo di garantire la continuità aziendale e perseguire una profittevole gestione aziendale.
In particolare, la decisione in merito all’avvio della CNC da parte di Landi Renzo è stata attentamente valutata come la più idonea ad assicurare stabilità per il periodo necessario a realizzare le azioni volte al riequilibrio finanziario della società, nonché a preservare il valore aziendale a beneficio di tutti gli stakeholder e contestualmente la più opportuna anche alla luce di quanto comunicato al mercato in data 26 giugno 2025 con particolare riferimento, tra l’altro, all’impossibilità di rispettare puntualmente gli impegni contrattuali afferenti ad alcuni contratti di finanziamento a medio-lungo termine del gruppo e,
pertanto, della necessità di avviare interlocuzioni con il ceto bancario nel contesto di possibili
operazioni straordinarie volte a supportare lo sviluppo futuro delle attività del gruppo nonché una
razionalizzazione dei costi di gruppo.
A proposito di Landi Renzo e della situazione contingente
L’estate scorsa la società reggiana aveva varato un aumento di capitale garantito anche dall’ingresso di Invitalia con 20 milioni. A inizio di questo mese, Landi ha trovato l’accordo con un Oem un accordo volto a recepire le intese commerciali raggiunte tra le parti in base alle quali la società continuerà a fornire i kit Gpl fino al 31 dicembre 2025 nell’ambito del programma corrente, impegnandosi al rispetto degli obblighi di fornitura “after-sale” per 10 anni a fronte del riconoscimento da parte del cliente di una contribuzione monetaria straordinaria.

Le idee certamente non mancano all’interno della galassia di Cavriago. Il travaso di competenze dal gas naturale, passando per le declinazioni bio, all’idrogeno è sicuramente sensato. Il freno alle ambizioni, e al piano industriale, è dato dal clima di incertezza sulle politiche incentivanti, che si rivelano premianti soprattutto per l’elettrico (nonostante il freno a mano tirato in corsa dall’Amministrazione Trump), dalle limitazioni nella infrastruttura di rifornimento e dallo scenario geo-politico internazionale.