Nautica italiana, fatturato record da 8,6 miliardi nel 2024. Soffre, però, la piccola industria
La nautica italiana chiude il 2024 con fatturato record da 8,6 miliardi (+3,2%), trainata dai superyacht e dall’export, ma la piccola industria segna un -10% e rischia rallentamenti futuri.

Si è svolta al Salone Nautico Internazionale di Genova la conferenza Boating Economic Forecast, con la presentazione della nuova edizione di Nautica in Cifre – LOG, il report statistico realizzato dall’Ufficio Studi di Confindustria Nautica in collaborazione con Fondazione Edison.
I numeri della nautica italiana
Il 2024 segna un nuovo massimo storico per la nautica da diporto italiana: il fatturato del comparto industriale ha raggiunto gli 8,6 miliardi di euro, in crescita del 3,2% rispetto al 2023. “La crescita è stata trainata dall’alto di gamma e dal segmento dei superyacht, che si confermano leader globali, mentre la piccola industria nautica ha registrato un calo intorno al -10%”, ha spiegato Piero Formenti, presidente di Confindustria Nautica, citando tra le cause “elevati stock in alcuni mercati, tensioni geopolitiche e un regime normativo nazionale ancora troppo burocratizzato”.
Secondo l’analisi, il 70% del fatturato deriva dall’export (6,05 miliardi), mentre il mercato domestico copre il restante 29,7%. La produzione nazionale ha toccato quota 7,55 miliardi, con un tasso di internazionalizzazione del 78%. Gli addetti hanno superato quota 31.400 (+2,6%) e il contributo al PIL è salito a 7,4 miliardi.
Il settore trainante resta la cantieristica, con 5,4 miliardi di euro di nuove costruzioni, per l’89% destinate ai mercati esteri. “Nel 2024 l’Italia si è confermata primo Paese esportatore al mondo nella cantieristica nautica”, ha dichiarato Marco Fortis, vicepresidente di Fondazione Edison.
Lo stesso Fortis ha poi aggiunto: “L’export di imbarcazioni da diporto e sportive ha superato i 4,3 miliardi (+7,5%), con una propensione all’export vicina al 90%”.
La leadership italiana trova conferma anche nel Global Order Book 2024, che posiziona l’Italia al primo posto mondiale con 572 superyacht in costruzione, pari al 50% del totale globale.
Nonostante i segnali di rallentamento della piccola industria, il sentiment degli operatori resta fiducioso: “Gli imprenditori si aspettano una ripresa già nel biennio 2026/2027 – ha osservato Stefano Pagani Isnardi, direttore dell’Ufficio Studi di Confindustria Nautica – e i primi segnali potrebbero arrivare proprio dal nostro Salone, con modelli innovativi e maggiore attenzione alle nuove tendenze di mercato”.