Due diverse ricerche sui livelli di inquinamento dei nuovi diesel Euro 6 fanno emergere risultati quanto meno contrastanti. Non si può dire che il tema – al centro delle cronache negli ultimi giorni visto il blocco alla circolazione imposto in alcune grandi città – non sia controverso.

Iniziamo dalla notizia che smorza gli entusiasmi dei difensori del diesel. Una ricerca condotta dall’organizzazione ambientalista Transport & Environment ha messo in evidenza nuovi dubbi a proposito delle emissioni di particolato dei nuovi diesel. Anche i veicoli più recenti, infatti, sforerebbero i valori delle emissioni a causa dei sistemi di rigenerazione dei filtri.

Transport & Environment ha svolto test sui due veicoli Euro 6 più venduti in Europa, Nissan Qashqai e Opel Astra, rilevando un aumento delle polveri ultrafini di dimensione più ridotta e non regolamentate per un valore compreso tra 11 e 184 percento.

nuovi diesel
Valori emersi sulla base dello studio condotto dall’organizzazione Transport & Environment

Nuovi diesel, vecchi rischi?

Si tratta di polveri, come si legge nel comunicato, che «non vengono misurate nei test ufficiali, ma sono le più dannose per la salute umana – poiché penetrano in profondità nell’organismo – e sono associate all’insorgenza dei tumori al cervello. La rigenerazione per evitare l’intasamento del filtro antiparticolato può verificarsi in tutte le condizioni di guida, incluse le aree urbane. Nei test, il numero delle particelle di particolato è rimasto più elevato durante la guida urbana per 30 minuti dopo la fine della pulizia. Entrambi i modelli testati hanno rispettato invece i limiti legali di NOx».

ECHI DEL DIESELGATE…

«I risultati di questi test ci dimostrano ancora una volta che, per quanto possiamo cercare di rendere pulite le auto endotermiche, queste saranno sempre nocive per la salute umana, in quanto bruciano combustibili fossili localmente. È tempo per i regolatori di prenderne atto e agire di conseguenza, implementando zone a basse e zero emissioni nelle città e smettendo di incentivare l’acquisto di auto a combustione interna», ha detto Veronica Aneris, responsabile di Transport & Environment Italia.

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Meno inquinanti dei motori benzina

D’altro canto, Il Sole24Ore ha citato in un recente articolo una ricerca a cui hanno partecipato diverse associazioni di consumatori, tra cui l’italiana Altroconsumo, con l’obiettivo di testare le emissioni di inquinanti e CO2di alcuni dei modelli di autovetture attualmente in vendita. Ciò che emerso, secondo l’articolo, è che «in sintesi, la situazione tra diesel e benzina è risultata quasi ribaltata. Oggi un buon motore diesel inquina meno di un equivalente motore a benzina».

LO STATO DEL BIODIESEL? IL PUNTO DI VISTA DI ENI

Spunti interessanti sono emersi anche per quanto riguarda le vetture ibride, che «sono risultate migliori solo se usate in città mentre sui percorsi extraurbani inquinano quanto un’auto a benzina visto che l’apporto del motore elettrico diventa trascurabile».

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