Rama Motori alla prova del… ferro
Rama Motori parteciperà all'Expo Ferroviaria a Rho Fiera, dal 30 settembre al 2 ottobre

Cosa s’intende per prova del ferro e cosa c’entra Rama? È presto detto. Rama Motori parteciperà a ExpoFerroviaria e intende farlo con cognizione di causa. Dal 30 settembre al 2 ottobre, a Rho Fiera, Rama esporrà un motore e un ripartitore idraulico a titolo di mero assaggio di quanto John Deere è in grado di offrire.
John Deere e Rama viaggiano in ferro… via
“Ci troviamo nel ferroviario in posizione defilata” dichiara Andrea Perduca, Sales Manager & Business Developer di Rama, “e vogliamo guadagnare quella visibilità e le quote di mercato che sono all’altezza delle potenzialità di John Deere. L’Italia rappresenta un mercato importante, con alcuni costruttori di mezzi d’opera ferroviaria, assolutamente ben posizionati a livello europeo ed extra europeo, in particolare nei paesi asiatici. Al di fuori dell’Italia”, prosegue Perduca “stiamo gestendo un’applicazione in Svizzera, con Linsinger”.
Anche nella Confederazione Elvetica e in Austria esistono Oem ricettivi e di spessore, e la filiale svizzera Rama Motori GmbH può interagire con Reggio Emilia per coordinare proposte commerciali, progettazione e servizi di post-vendita. Il range di potenza di John Deere si estende da 90 ai 677 chilowatt e trova nel JD14 e nel JD18 due fiori all’occhiello, pronti a darsi da fare sui binari. Anche perché i motori a sogliola, da sempre riservati al trasporto passeggeri, sono oramai in via di estinzione, almeno nel primo equipaggiamento, con tentativi di liquidare il gasolio a favore dell’idrogeno, come insegnano Alstom e Staedler.

“I mezzi d’opera ferroviari devono essere autonomi”, riprende Perduca, “quindi il diesel è l’unica soluzione, al momento. Eventualmente il diesel-elettrico. I nostri motori John Deere Stage V hanno dei consumi di AdBlue assai ridotti, circa il 3% del consumo di carburante, rispetto a una media dichiarata dai concorrenti intorno al 7%, consentendo quindi il dimezzamento dei costi di urea. Per non parlare del JD18 che di urea proprio non ne ha alcun bisogno”.
Un vantaggio sicuramente economico ma anche in termini logistici, dal momento che per sua intima natura il locomotore può facilmente stazionare lontano dall’infrastruttura di rifornimento. Bisogna oltretutto considerare che frequentemente i mezzi d’opera sono in marcia per brevi tratte e operano a basso regime durante le fasi di lavoro.

A questo punto Andrea Perduca estrae l’asso dalla manica, il PowerPack che consente di fornire agli installatori unità plug&play. Un vantaggio anche in ottica di rimotorizzazione di macchine già esistenti. Nel ferroviario le macchine possono durare anche una trentina d’anni, per essere poi revampizzate.
Perduca ha fatto riferimento a Linsinger. La macchina in questione monta un John Deere 6090CG550 da 300 kVA, Stage V. È un power pack interamente progettato da Rama Motori, con tanto di telaio predisposto ad accogliere il generatore e completo dei due pannelli di controllo, master+slave, uno sul motore e uno nella cabina di guida.

Infine, per non lasciare spazio a dubbio alcuno: cosa s’intende per mezzi d’opera ferroviari? Ogni macchina che si muova sui binari per le opere di realizzazione e manutenzione delle linee ferroviarie, come autocarrelli, locomotive da cantiere, treni molatori e rincalzatrici per i binari, autoscale polivalenti, profilatrici e risanatrici per le massicciate e tante altre.