Annunciato su queste ‘colonne’, il mcTer 2017 ha collezionato una serie di figurine da antologia, radunando la filiera della cogenerazione, con la regia di Cogena, associata ad Ascomac. Al Crowne Plaza di San Donato Milanese gli spunti di interesse sono stati molteplici. Impossibile seguirli tutti. Dei quattro seminari mattutini abbiamo partecipato a quello in Sala Visconti: “Dal biogas al biometano. Nuove opportunità, soluzioni e tecnologie“.

mcTer 2017, la misura e i parametri

Cristiano Fiameni, del Consorzio italiano biogas ha ricordato l’importanza della misura, che contempla un campionamento di tipo continuo e un altro discontinuo. Mattia Merlini, del Comitato Termotecnico italiano ha puntualizzato i parametri della produzione massima di metano da biodegradazione di frazioni organiche. È stato lui a sfoderare un acronimo in lingua inglese per identificare l’indicatore: il Bmp (Biochemical methane potential).

 

mcTer 2017 e  Assogasmetano

Tra le associazioni di categoria che si muovono nel mondo del gas naturale e del biogas e biometano Paolo Vettori è intervenuto in rappresentanza di Assogasmetano. Vettori ha snocciolato le cifre relative allo stato attuale e alle previsioni sulla diffusione della rete di distribuzione. Nel 2016 gli addetti erano 20mila e gli erogatori 1.166, per un volume d’affari di 1,7 miliardi, con una proiezione nel 2020 stimata a 30mila addetti e 1.500 distributori, per un volume d’affari stimato in 2,5 miliardi di euro.

mcTer 2017 e le anteprime nazionali

Si parla di Le Roy Somer e dell’agglomerato che la giapponese Nidec Asi ha realizzato a partire dal 31 gennaio. Il mcTer 20o17 è stato il lavacro per il battesimo italiano della famiglia Nidec allargata a Leroy Somer. In attesa di apprezzare le sinergie intra-gruppo, quelli di Nidec hanno illustrato un caso studio, taglia da 250 kWe, avviato nel 2012 alla tariffa di 28 centesimi per chilowattora e un funzionamento alle spalle di 8.000 ore/anno. Il risparmio rispetto a combustibili tradizionali è stato contabilizzato in 35mila euro su base annua.

Nel vademecum di Nidec all’efficienza rientrano la composizione del gas all’ingresso del gruppo di deumidificazione, la temperatura del biogas in ingresso, lo scarico delle condense dopo lo scambiatore a fascio tubiero, il corretto rapporto di carburazione, il monitoraggio di sistema d’accensione e lubrificanti e le variabile termiche endogene ed esogene, quali la dissipazione del calore dell’acqua motore, il raffreddamento della miscela e l’adeguata ventilazione del container.

A proposito di casi studio, non poteva mancare il contributo di Jenbacher, braccio di General Electric nella cogenerazione a gas. Claudio Rogantini ha snocciolato qualche numero di GE Power, che coagula Jenbacher (220 – 10.380 chilowatt) e Waukesha (220-3.605 kWe).

Altra parabola aziendale, questa volta di Etw, primo cliente di Mwm, che annovera circa 500 impianti in Europa, di cui 300 in full service. Sergio Stagni, di Tonissi Power, ci ha accompagnati nell’upgrading del biometano, indicando un livello di purificazione in ingresso da 200 a 3.000 m3/ora e citando a titolo di esempio la centrale di Flechtingen, in Sassonia-Anhalt, settata a 2.000 m3/ora.

Altra aneddotica, in gergo ‘workshop’, da Liquigas, sulla star del dibattito in corso, il gas naturale liquefatto, che paga il ritardo nelle infrastrutture per l’approvvigionamento e riduce in misura draconiana i gas allo scarico e favorisce il recupero energetico, ‘riciclando’ il calore dei fumi.

Al mcTer 2017 Cgt ha voluto invece portare a occhi e orecchie dell’opinione pubblica la serie H, alias la 3500 rivista e corretta a Vimodrone, soprattutto in ragione del turbo, fornito da Abb, e designato da Mazzucchelli a lavorare a tempo indeterminato presso la propria fabbrica di acetato di cellulosa. Le lancette dell’orologio della revisione sono state spostate da 50mila a 80mila ore.

Non si può negare che sia stato un successo. Il prossimo appuntamento è fissato a Verona, il 18 e il 19 ottobre.

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