Newton Trucks è un nome che abbiamo iniziato a conoscere nel corso del Bauma 2022. E’ passato ormai un anno e l’azienda italiana con sede a Padova ha suscitato la curiosità degli addetti ai lavori. Un pubblico sempre molto attento che cerca polivalenza, nuove e originali soluzioni e bassi costi di esercizio. Il costruttore italiano si propone oggi sul mercato con tre diversi modelli. Il Net.36, il Net.45 ed il Net.72.Sigle che identificano tre diversi livelli di capacità di carico con 40 tonnellate, 50 tonnellate e 65 tonnellate. A loro volta distribuite su telai a 3 e 4 assi con trazione integrale 6×6, 8×6 ed 8×8 con trasmissione automatica dotata di convertitore di coppia. Nella versione 6×6 abbiamo i due assi posteriori sterzanti e in quelle 8×6 ed 8×8 sono sterzanti gli ultimi tre.

Newton Trucks e Rolls-Royce Power Systems

L’Oem veneto ha un accordo ancora in essere con Rolls-Royce Power Systems per la fornitura di una serie di propulsori. La consuetudine della stella con le applicazioni stradale è cosa nota, oltretutto con la doppia omologazione dei propulsori, Euro 6 a f rima Mercedes, Stage V con quella mtu. Una collaborazione che scandaglia ad ampio spettro il portfolio mtu. Si tratta nello specifico degli OM471LA (alias 6R1300) Stage V da 350 chilowatt (476 cavalli) e 12,8 litri (AxC 132×156 mm) per il Net.36. Per il Net.45 si passa invece alla taratura da 365 kW (496 cv). Il Net.72 sale di cilindrata e arriva all’OM473LA Stage V da 450 kW (612 cv) con 15,6 litri di cilindrata (AxC 139×171 mm).

Cambio e sospensioni

La trasmissione, come anticipato, è automatica. Nei modelli con capacità di carico di 40 e 50 tonnellate abbiamo uno ZF Ecolife a 7 rapporti con retarder idraulico. Nel modello di punta a trazione integrale 8×8 e 65 tonnellate di capacità di carico abbiamo invece una conoscenza ben nota a chi impiega i grandi dumper articolati e rigidi da cava. Stiamo infatti parlando del cambio automatico Allison 4700 R che equipaggia di fatto tutti i veicoli off-road di questa classe di peso. Le sospensioni sono invece classiche indipendenti sui due modelli più “piccoli” mentre abbiamo invece sospensioni a forcella olio-azoto sulla macchina di punta. Adeguati all’uso anche gli pnematici. Con i radiali E4 nella misura 20.5 R 25 nel NET.36 e NET.45 con l’alternativa, su quest’ultimo, anche dei 18.5 R 25. Per il NET.72 si sale di misura con i radiali 23.5 R 25. L’apparato frenante è invece composto da freni a disco a setto con ABS sulle due macchine più piccole e da freni a disco a bagno d’olio sul veicolo con la maggiore capacità di carico.

L’impostazione di Newton Trucks

Alla base della filosofia del costruttore veneto c’è il concetto fondamentale della polivalenza applicativa. Ottenuto grazie ad agilità, cabina del tutto assimilabile a quella dei camion ordinari ma capacità di carico superiore. Con la volontà di rappresentare una valida alternativa ai dumper articolati. Macchine specializzate, queste ultime, che si attestano in una fascia di mercato alta dove il costo di acquisto influisce non poco sul totale del costo di esercizio. La velocità massima è di 45 km/h. Un valore assolutamente in linea con i migliori dumper del mercato. La capacità dei cassoni dei tre modelli disponibili nella gamma Newton Trucks si attesta a 23 mc, 28 mc e 34 mc. Per la loro costruzione è utilizzato l’acciaio Hardox 500.

Gli appassionati e gli esperti avranno sicuramente riconosciuto, nell’impostazione di base dei veicoli Newton Trucks, una vecchia conoscenza. Stiamo parlando del Perlini 131.33, veicolo che ha scritto importanti pagine di storia e che ancora oggi è visibile in azione in molte cave dello stivale. Un’impostazione che vede infatti partecipare al team Newton Trucks anche Isabella Perlini, erede della tradizione delle Officine Meccaniche Perlini. A lei si sono uniti Paolino Piccolo, software engineer specializzato in applicazioni tecnologiche, e Marco Lucentini, esperto di comunicazione.

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