Un’enclave internazionale, globale, nella provincia piemontese. Un luogo proiettato al futuro, che mantiene però viva la memoria del suo passato. È stata pregna di significato la celebrazione dei primi cinque anni di vita del Global research and technology center di Petronas Lubricants International (Pli) a Santena, in provincia di Torino. Un centro, quello aperto dalla multinazionale malese, dove nascono idee (e, ovviamente, lubrificanti) per tutti i settori della mobilità. Con l’obiettivo di rendere non solo i prodotti, ma anche i processi, più sostenibili. Come? Lavorando sui materiali utilizzati per la formulazione degli oli, per esempio, ma anche cercando di intercettare i trend che segneranno il futuro dell’automotive e recuperando l’energia prodotta durante i test ai banchi prova. Energia che viene utilizzata per alimentare il resto del centro e, in caso di surplus, reimmessa in rete a vantaggio del territorio.

La voce di Petronas Lubricants International

«Quando abbiamo inaugurato il centro, nel 2018, ci eravamo promessi di destinare il 75 per cento dei progetti proprio alla ricerca della sostenibilità, e a quel tempo non era per nulla scontato», ha detto Alessandro OrsiniHead of group marketing di Pli. Più facile da immaginare era la volontà di essere presenti direttamente in un territorio chiave per l’automotive europeo, ancor più che italiano, con il cuore pulsante di quella che oggi è Stellantis, e il quartier generale di un costruttore come Iveco, a pochi chilometri. D’altronde, tutto risale al 2008, quando Petronas acquisì la pesante eredità di Fiat Lubrificanti, decidendo di valorizzarne e di non cancellarne know-how, presa sul territorio e storia, come vedremo.

Inaugurato nel 2018, il centro R&D di Pli conta su 17mila metri quadrati di superficie coperta, duemila metri quadrati di laboratori e ben sei banchi prova sviluppati con Avl. Oltre 150 persone di 10 nazionalità diverse lavorano attualmente a Santena grazie a un budget in R&D che negli anni è stato progressivamente incrementato, a fronte di un investimento complessivo che sfiora i 60 milioni di dollari. Fondamentale, in termini di sviluppo del prodotto e di spinta verso la sostenibilità, la partnership ormai di lunga data di Petronas con il team Mercedes di Formula 1 (che si estende agli altri team motorizzati Mercedes): una collaborazione che durerà almeno fino al 2026. 

E a proposito di partnership, nello sviluppo di lubrificanti per veicoli pesanti rimane centrale il rapporto con Iveco. Un esempio è il celebre olio motore Petronas Urania, ma anche in questo caso il futuro guarda all’elettrificazione e Petronas ha lavorato con il costruttore nazionale all’eDaily, non a caso presente a Santena lo scorso 18 ottobre. Un passaggio cruciale nell’evoluzione del centro R&T di Santena è la progressiva trasformazione a energy provider: i banchi meccanici sono stati riprogettati per recuperare l’energia prodotta durante i test di collaudo, invece di dissiparla come calore sprecato. Come abbiamo accennato nell’attacco, questa energia viene rimessa in circolo per alimentare il resto del centro, mentre l’eventuale surplus finisce nella rete elettrica e inviato a un fornitore di elettricità, per essere reimmessa in rete, al servizio della comunità locale.

Ma torniamo alla storia, quella con la “S” maiuscola. Quella di un’eccellenza italiana come Fiat Lubrificanti che ha trovato posto in un piccolo ma significativo museo organizzato per argomenti, dai prodotti (ci sono quelli davvero iconici, dal Paraflu ai lubrificanti a marchio Selenia, per esempio) alle campagne di comunicazione; dall’attività nelle officine fino all’impegno del motorsport. Dunque, rally ma anche Motomondiale e Superbike oltre alla già citata Formula 1. Un museo, l’Heritage highlights di Santena, aperto qualche mese fa ma ufficialmente inaugurato a ottobre, che ambisce a trovare la sua collocazione nei percorsi turistici del territorio come esempio virtuoso di turismo industriale. «Per valorizzare un patrimonio che non è solo nostro, ma che è anche nazionale», come sintetizzato da Ciro Lupo,a capo del business per Italia e Africa.

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