Zf Ecolife2, “come prima, più di prima t’amerò”, recitava il Mimmo Nazionale (in buona compagnia, vedi Tony Dallara e Vasco Rossi)… Non possiamo sentenziare che sarà esattamente così anche per l’automatico di Friedrichshafen, ma tutto lascia pensare che l’aggiornamento seguirà le orme dell’illustre predecessore.

Zf Ecolife2

 

Zf Ecolife2. Un breve excursus

Dodici anni dopo, è giunto il momento di un aggiornamento di sostanza per l’automatica di casa Zf. Un intervento tanto corposo da meritare l’aggiunta di un ‘2’ dopo un nome, Ecolife, che nel mondo dell’autobus ha la sonorità di un vero e proprio brand. Era il 2008 quando l’Ecolife si affacciava per la prima volta al mondo del trasporto pubblico. Una trasmissione sviluppata appositamente per bus urbani e intercity. L’automatica da sei marce consumava il 6 per cento in meno rispetto ai modelli precedenti, ricorda Zf. Un importante aggiornamento della gamma venne realizzato nel 2013, quando Zf mise mano all’Ecolife per renderlo in grado di gestire valori di coppia più elevati. Era l’alba dell’Euro VI, i motori vivevano un aumento delle cubature, e Friedrichshafen mise in campo un intervento volto a consentire ai costruttori di montare la trasmissione anche sul coach (come opzione aggiuntiva all’automatizzata a 8 o 12 marce) e travalicare così i pur ampi confini del perimetro urbano e interurbano. Irizar e Vdl colsero immediatamente la palla al balzo.

SI beve il 3 per cento in meno…

La promessa è quella di un taglio dei consumi fino al 3 per cento. Quali novità si celano tra gli ingranaggi dell’automatica Zf, versione due? Rimane il principio del rotismo epicicloidale a sei stadi con convertitore di coppia e retarder primario. Presente anche la funzione start&stop (per tutte le sei varianti a listino). Rispetto alla generazione precedente, è ora consentito aumentare il rapporto di trasmissione totale da 5.469 a 5.727, il che si rivela utile ad ottenere una maggiore trasmissione di potenza meccanica e quindi una maggiore efficienza.

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