La targa del Diesel of the year 2017 è pronta nella cassaforte di DIESEL e sarà consegnata alle ore 12 di giovedì 23 febbraio, al termine del convegno: “Post-trattamento e Stage V. Il cantiere alla prova emissioni”. Quest’anno lo scatto di rito non riprenderà Johan Björnör, Vice President  – Head of sales Truck e Jurgen Haberland, Head offroad Man engines, come nella foto qui sopra. Per sapere chi prenderà il posto di Man nella casellina 2017 del palmares bisogna partecipare all’incoronazione (almeno per chi non l’avesse letto in anteprima su Diesel International al Mee di Dubai), che seguirà il convegno, previsto dalle 11 alle 12. Quest’ultimo prosegue nella strada intrapresa all’Eima, dove si è approcciato il tema Stage V con un occhio al mondo agricolo. L’occhio della telecamera all’Area Forum delle Fiere di Verona riprenderà invece l’habitat di escavatori, dozer e terne, come anticipa il titolo.

Stage V e Post-trattamento

Post-trattamento e Stage V. Il cantiere alla prova emissioni“. Il Tier 4 Final non fa sconti e lo Stage V è alle porte (il prossimo livello normativo dell’Unione europea entrerà in vigore il 1 gennaio 2019). I relatori ci aiuteranno a capire come i motori contribuiscono a ridurre le emissioni acustiche e come contengono gli inquinanti allo scarico entro i limiti prescritti per legge. In quest’ottica l’after-treatment gioca un ruolo strategico e la catena cinematica deve cooperare sinergicamente con il ‘sistema macchina’.

Chiederemo insomma agli esperti di aiutarci a capire come sia cambiato il rapporto con la componentistica idraulica ed elettronica. Lo sforzo comune è ridurre gli inquinanti allo scarico. I relatori ci aiuteranno anche a capire come il prodotto finale di un OEM sia sempre più da intepretare come un sistema integrato, un mosaico dove ogni tassello compone in modo armonico e sinergico il quadro d’insieme. L’elettronica, le pressioni e le temperature impongono materiali idonei e trasmissioni in grado di convertire adeguatamente l’energia meccanica. Servono sistemi a valle di gestione dei gas, valvole e blow-by ri-disegnate per la gestione dei liquidi, cofanature, bedplate e giunti antivibranti per ottemperare alla direttiva macchine e alle normative in materia (un utile bacino di informazioni in merito è il sito Ascomac).

Diesel of the year 2017

Innovazione, innovazione, innovazione. Questo c’è scritto nel codice genetico del Diesel of the year, che dal 2006 premia il motore che si è distinto l’anno precedente o che sta per essere presentato al pubblico (come nel caso dell’Fpt Industrial Cursor 16, correva l’anno 2014). Versatilità nella gestione di aspirazione, sovralimentazione e ricircolo (vedi il D38 di Man, campione uscente), prestazioni specifiche, densità di potenza ma non solo. Il termometro del Diesel of the year misura anche la capacità di segmentare la proposta e di tuffarsi nel mercato dei motori sciolti a corpo libero (vedi Jcb, premiato nel 2011 proprio a Verona).

Oltre a quanto abbiamo appena detto, altre indicazioni sull’identità del vincitore del Doty 2017 sono le connessioni con il resto della macchina, la possibilità cioè di fornire agli OEM altri elementi della catena cinematica e dell’architettura meccanica dell’applicazione. Il Diesel of the year 2017, senza ombra di dubbio, sarà considerato da tutti, senza distinzione di ruolo e di parte, un ‘gigante’…

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